Università sempre più ecosostenibili: il decalogo per l’ateneo green
Le Università sono comunità popolate, ogni giorno, da migliaia di persone e quindi le scelte e i comportamenti tenuti in questi ambienti possono incidere tantissimo nella lotta alla riduzione delle emissioni e degli sprechi delle risorse. Sono sempre di più, infatti, i comitati promossi da studenti e docenti per le università ecosostenibili che, numeri alla mano, hanno contribuito a lasciare un’impronta green da tramandare alle nuove generazioni di studenti. Ecco di seguito alcuni pratici esempi che possono essere applicati già nel giro di pochi giorni, consentendo alla tua Università di prendere laurea green a pieni voti.
Ecco i nostri primi consigli
RISPARMIO ED EFFICIENZA ENERGETICA
La prima fonte di energia pulita è l’energia che non viene prodotta. All’interno delle strutture universitarie brulicano migliaia di apparecchi elettrici ed è necessario, nonché possibile, settarli affinché:
- siano spenti attraverso i timer nelle ore e nei giorni di chiusura dell’università
- siano impostati di default con le opzioni di “risparmio energetico” (ad. es. riducendo l’illuminazione degli schermi dei computer, anticipando lo stand-by in caso di inutilizzo, ecc.)
- sia previsto lo spegnimento di apparecchi non utilizzati in maniera costante (es. scanner, stampanti ecc)
Scegliere di utilizzare le scale al posto degli ascensori, accendere nelle classi solo le luci di cui (e quando) si ha bisogno, comporterà un ulteriore taglio della bolletta. Le Università debbono poi pulire periodicamente le lampade, poiché la polvere ne riduce la luminosità.
Regolare riscaldamento e climatizzatori in modo da garantire il comfort e ridurre gli sprechi: nei mesi invernali le temperature all’interno degli ambienti chiusi non dovrebbero mai superare i 20 gradi. Chiudere le finestre ed evitare i possibili spifferi aiuterà a mantenere le temperature raggiunte. D’estate, invece, è opportuno regolare i termostati in modo che la temperatura interna non sia inferiore di oltre 3 gradi rispetto a quella esterna. Le differenze eccessive di temperatura possono infatti favorire l’insorgenza di patologie e malesseri.
Consigli per impiegare i soldi così risparmiati? Sostituire gli apparecchi fatiscenti con quelli nuovi, efficienti e sostenibili, come suggeriscono i criteri del GPP Acquisti Verdi.
ACQUA, UN MONDO DI RISPARMIO
L’acqua è l’oro blu, il bene più prezioso, ed essere virtuosi nel suo consumo non solo è possibile, ma anche semplice. La prima regola, come sempre, è “non sprecarla”: un rubinetto che gocciola può sprecare fino a 90 litri d’acqua al giorno (32.850 in un anno!) e pertanto far riparare una perdita non aiuterà solo la nostra coscienza, ma anche il conto in banca dell’università.
ACQUA, UN SORSO DI ECOSOSTENIBILITÀ
Ogni giorno negli atenei italiani, fuori e durante i pasti, si bevono migliaia di litri d’acqua. Come ricordano dal Politecnico di Milano, l’Italia è tra i maggiori consumatori di acqua minerale in bottiglia al mondo – 8 volte la media mondiale secondo i dati 2007 – e ciò si traduce in “oltre 1 milione di tonnellate di anidride carbonica (CO2) emesse per la produzione e il trasporto, l’utilizzo di circa 6 miliardi di bottiglie ogni anno, che ha un impatto ambientale ed economico”. Favorire quindi il consumo di acqua del rubinetto è un grande aiuto per l’ambiente (e per le tasche degli studenti). Per garantire acqua pura, sanificata e con l’eliminazione di eventuali sospensioni odori e sapori è nata io pura di General Beverage.
RISTORAZIONE SOSTENIBILE
Favorire la filiera corta e i prodotti biologici nella ristorazione. In cucina sono tante le alternative green che si possono adottare ed è auspicabile che le amministrazioni universitarie concordino con i gestori delle mense criteri minimi ambientali nonché l’adozione di soluzioni che consentano la riduzione dei rifiuti.
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