Microplastiche, come si generano e perché fanno male alla salute
La plastica che giunge nei mari subisce un inevitabile processo di degradazione. Scopri i fattori che lo determinano e le serie conseguenze delle microplastiche per la nostra salute.
Le microplastiche sono particelle che inquinano il nostro pianeta, in particolare mari e oceani, e fanno male alla salute umana. Si generano da frammenti di polimeri più grandi (plastiche prime) e sono così denominate poiché hanno un diametro compreso tra i 330 micrometri e i 5 millimetri. Le microplastiche presenti negli oceani sono il risultato di un’eccessiva produzione industriale di plastica non riciclabile e di un consumo indiscriminato di oggetti monouso. Dagli anni trenta alla prima decade degli anni Duemila, la produzione mondiale del noto polimero è passata infatti da 1,5 milioni a oltre 280 milioni di tonnellate. E tutta la plastica che giunge nei nostri mari subisce un inevitabile processo di degradazione causato da almeno tre fattori:
- Raggi ultravioletti;
- Onde marine;
- Alte temperature.
Sebbene le cause del deterioramento delle plastiche siano note, risulta ancora complesso determinare con assoluta precisione il tempo che un polimero impiega per diventare microplastica. Ciò perché il periodo di degradazione della plastica è fortemente alterato dagli additivi chimici utilizzati in fase di produzione. E una delle più gravi conseguenze dei tempi prolungati di smaltimento della plastica nei mari è l’inevitabile contaminazione di pesce, molluschi e crostacei. Secondo l’Ispra, circa il 20% delle specie marine che finiscono sulle nostre tavole contiene microplastiche, con tutti i rischi che ne derivano per gli esseri umani. Ma non solo il pesce contiene tali particelle inquinanti! Ogni giorno rischiamo di ingerire o entrare inconsapevolmente in contatto con microplastiche consumando acqua del rubinetto, sale da cucina, indossando tessuti sintetici o utilizzando prodotti per la cura del corpo.
Ma perché le microplastiche fanno male alla salute dell’uomo? Innanzitutto perché tali inquinanti possono nuocere al nostro sistema endocrino, andando a interferire con la normale funzionalità ormonale. Inoltre le particelle più piccole, chiamate nanoplastiche, sono addirittura in grado di permeare membrane cellulari e tessuti intestinali. Tali corpi estranei potrebbero dare luogo a interazioni tossiche con i tessuti biologici o portare a situazioni ben più gravi come le alterazioni genetiche.
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