Intervista con Giovanni Varoli, General Beverage
Sostenibilità, economicità ed elasticità: ecco le caratteristiche di io bevo, presentate da Giovanni Varoli, titolare di General Beverage, la società che ha ideato il sistema freebeverage.
Cos’è il freebeverage?
Il sistema freebeverage è una soluzione sostenibile per la distribuzione di bevande, con tre caratteristiche principali:
- innanzitutto, la sostenibilità ambientale: con la soluzione freebeverage è possibile ridurre l’impatto ambientale derivante dai rifiuti. Tagliando bottiglie e lattine i consumi di plastica e alluminio sono ridotti drasticamente. Inoltre, la valenza ecologica del servizio si riscontra anche rispetto alla logistica, grazie alla notevole diminuzione dei trasporti e quindi del carburante utilizzato (meno petrolio consumato, meno emissioni di CO2).
- secondo punto, l’economicità: le spese economiche per assicurare un servizio di qualità risultano notevolmente ridotte, sia per il risparmio di materiali che per la riduzione di un anello della filiera di produzione, perché con la nostra soluzione si va direttamente dal produttore al consumatore.
- last but not least, elasticità e qualità: la “soluzione chiavi in mano” rappresentata dal freebeverage è adattabile a tutti i contesti. È un modello originale, con il quale il cliente può scegliere esattamente quali bevande offrire, tutte di qualità, originali, adeguate al contesto e a libero consumo. Oltre all’acqua microfiltrata possiamo così distribuire: bevande tradizionali, bevande equosolidali, come la Cola e il Tè FairTrade, oppure ancora bevande regionali, come la gassosa con i limoni di Taormina, il chinotto della Liguria, l’aranciata di Siracusa o le bevande con aloe vera e stevia rebaudiana.
A seconda del contesto i distributori vengono così caratterizzati, nella varietà bevande e nella comunicazione, in modo adeguato rispetto alle diverse esigenze e preferenze degli utenti.
Che tipo di vantaggi offre per il consumatore?
Il consumatore è molto soddisfatto perché il sistema coniuga drastica diminuzione dell’impatto ambientale e miglioramento del servizio, con un aumento della qualità e della varietà delle bevande, disponibili a consumo libero. Quindi il gradimento è assicurato, con un maggiore valore percepito.
Fino ad ora sono state installate circa 10.000 macchine, posizionate soprattutto in mense aziendali o anche di grandi gruppi industriali. Ci sono poi le mense universitarie e militari. Ci stiamo inoltre aprendo ai locali commerciali, dove il sistema a consumo libero di bevande sta cominciando ad essere richiesto, soprattutto per quelle equo e solidali, regionali e salutistiche.
Come procedere per proporre il servizio freebeverage presso la propria mensa?
Occorre distinguere tra mense pubbliche e private. Nel caso di mense pubbliche, che fanno quindi capo ad amministrazioni come Ministeri, Comuni, Aziende municipalizzate, ci sono delle norme specifiche che orientano gli appalti e in particolare i Criteri Ambientali Minimi della ristorazione. Le linee guida in proposito sono state stabilite dal Ministero dell’Ambiente già da alcuni anni, ma con la Legge di Stabilità approvata recentemente queste linee guida diventano quasi obbligatorie, in quanto è previsto che almeno il 50% delle gare per la ristorazione siano indette con l’applicazione di tali criteri. Per quanto riguarda le bevande, questi criteri ambientali minimi prevedono l’eliminazione completa delle bottiglie e delle lattine e la sostituzione con sistemi di bevande sfuse e acque microfiltrate o da rubinetto. Il sistema freebeverage rappresenta la soluzione perfetta che va a rispondere a questa esigenza. Le aziende di ristorazione che partecipano alle gare conoscono già bene questo sistema: per cui la domanda è creata dall’ente pubblico nel momento in cui redige la gara d’appalto. Si può prevedere anche il tipo di bevande nella gara stessa, come per esempio quelle equo e solidali o regionali o salutistiche.
Per quanto riguarda le mense private, il meccanismo è lo stesso, anche se chiaramente non c’è una normativa e la scelta avviene su base volontaria. Le aziende con certificazioni ambientali come EMAS o la ISO 14001, oppure con policy ambientali, sono in grado di valutare il vantaggio aggiuntivo, che può essere indicato nello specifico report. Nella fase del bilancio ambientale o di sostenibilità l’azienda utilizzatrice finale ha bisogno dei dati di diminuzione dell’impatto ambientale e noi siamo felici di fornirli, in accordo e collaborazione con l’azienda di ristorazione nostra partner.
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