Ecolabel per il Turismo ecco le novità da sapere
Come trovare una struttura turistica sostenibile? Uno dei criteri che sicuramente si può seguire è focalizzare la ricerca su hotel e villaggi in possesso della certificazione europea Ecolabel. Il “fiore” della sostenibilità, infatti, può essere ottenuto solo se si adottano una serie di scelte a minor impatto ambientale.
Per anni le Decisioni UE che normavano la disciplina erano la Dec. 2009/578/CE per le strutture ricettive e la Dec. 2009/564/CE per i campeggi. Entrambe sono state recentemente sostituite dalla Decisione (UE) 2017/175 che stabilisce i criteri per l’assegnazione dell’Ecolabel.
Pensate che le strutture turistiche certificate in Italia sono oltre 220 e questo dato porta l’Italia – secondo i dati Ispra – al secondo posto a livello europeo nella speciale eco-classifica delle licenze Ecolabel (subito dopo la Francia).
Cosa è cambiato?
Vi è un accorpamento delle normative. Ora qualsiasi tipologia turistica rientra nella decisione 2017/175/UE. Il numero dei criteri è diminuito a seguito degli accorpamenti, non vi è stata quindi una diminuzione dei criteri ambientali.
Come si ottiene l’Ecolabel?
Per ottenere la prestigiosa etichetta è necessario esser conformi a tutti i criteri obbligatori e ad un certo numero di quelli facoltativi.
Cosa prevede per i servizi di ristorazione?
Innanzitutto la normativa li definisce come “fornitura di prime colazioni ed altri pasti”.
Proprio tra i criteri obbligatori vi è quello (criterio 17) della prevenzione dei rifiuti del servizio di ristorazione che non ammette “le monodosi per le derrate alimentari non deperibili (per esempio caffè, zucchero, polvere di cacao, fatta eccezione per le bustine di tè).
La disciplina prevede poi che “a seconda della stagione: per tutte le derrate alimentari deperibili (per esempio yogurt, marmellate, miele, carni fredde, dolci), la struttura ricettiva gestisce la fornitura di alimenti agli ospiti minimizzando sia i rifiuti da imballaggio che quelli alimentari”.
Come eccezione “sono esonerati da questo criterio: i negozi e i distributori automatici gestiti dalla struttura ricettiva e le monodosi di zucchero e caffè collocate nelle camere a condizione che i prodotti usati a questo fine provengano dal commercio equo e solidale e/o siano certificati biologici e che le capsule di caffè (se pertinente) siano restituite al produttore per essere riciclate”.
Chi era già certificato?
Le strutture che già avevano ottenuto la certificazione ai sensi della precedente disciplina, avranno tempo fino al 25 settembre 2018 per mettersi in regola con la nuova normativa europea.
Per approfondire questi e ulteriori punti?
È possibile consultare la normativa ufficiale http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2017.028.01.0009.01.ENG&toc=OJ:L:2017:028:TOC e il manuale ISPRA http://www.isprambiente.gov.it/it/certificazioni/files/ecolabel/servizi/manuale-utente-turismo
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