La piaga dello spreco alimentare
Il problema dello spreco alimentare va affrontato su più livelli. Si tratta di un danno a livello etico, morale, sociale e ambientale. Avviene quasi in tutti i tasselli della catena alimentare e i suoi numeri fanno rabbrividire.
Lo spreco alimentare, indirettamente aumenta la domanda di cibo, causando un aumento dei prezzi sul mercato. Le conseguenze di questo gesto così sconsiderato, vengono pagate dalle regioni del mondo meno sviluppate, dove le popolazioni non hanno i mezzi economici per far fronte all’inflazione. Quando sprechiamo del cibo, buttandolo, dobbiamo riflettere sul fatto che non stiamo sprecando semplicemente quello che buttiamo, ma anche tutte le risorse impiegate per produrre e distribuire quel bene: il suolo e l’acqua, l’energia.
Un altro fattore di estrema importanza nello spreco alimentare sono le emissioni di CO2, ma non solo, di altri gas a effetto serra e di polveri sottili. Inoltre, lo smaltimento stesso dei rifiuti è causa di inquinamento ambientale.
Un’indagine Waste Watcher ha misurato che in Italia tra il 2018 e il 2019 ogni giorno sono stati gettati via circa 100 grammi di prodotti alimentari, per un totale di ben 2 miliardi e 200 milioni di tonnellate in un anno. Nel 2020 dalla stessa ricerca si evince che in Italia esiste uno spreco settimanale medio di €4,90 per nucleo familiare per un totale di circa 6,5 miliardi di euro.
Lo spreco alimentare è una vera e propria piaga che lentamente sta divorando il mondo dall’interno. Riflettici e combatti con tutte le tue forza per rendere il mondo un posto più corretto ed ecosostenibile.
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