Come sono cambiate le abitudini a tavola durante e dopo il Covid-19?
Una preoccupazione ricorrente durante il Covid-19 è stata il possibile aumento degli sprechi alimentari durante la quarantena ma così non è stato. Ecco come sono cambiate le abitudini degli italiani a tavola.
Durante il lockdown, la nostra routine è stata stravolta e anche le le abitudini a tavola sono cambiate. Cucinare infatti è diventato per molti un momento di relax e un’occasione di intrattenimento durante la quarantena. Un dato interessante è che 7 italiani su 10 hanno iniziato a cucinare con più frequenza rispetto a prima. Di conseguenza siamo diventati molto più attenti alla spesa che facciamo e agli sprechi alimentari. Infatti il 41% delle persone in Italia getta meno cibo rispetto ai mesi precedenti la pandemia. Inoltre si è registrata una una maggiore attenzione ai prezzi dei prodotti alimentari e una predisposizione alla spesa online e alle piccole botteghe rispetto al supermercato.
Con il Covid-19 si è sviluppato un trend, già emerso prima della pandemia, ma che ora si rafforza ulteriormente: pianificare i pasti e fare la lista della spesa (il 39%), e riutilizzare gli avanzi (33%). Inoltre il 30% degli italiani acquista meno cibi freschi (frutta, verdura, carne, pesce…) rispetto a prima e aumentano gli acquisti di surgelati e cibi in scatola. Quanto a snack dolci e salati, il 25% ne compra meno, mentre un 22% ne compra più di prima.
A fronte di più acquisti, sia freschi sia congelati, la quantità di cibo sprecata negli ultimi mesi è stata di circa 430 grammi alla settimana, in linea con l’ultimo rapporto Waste Watcher di febbraio, quando il calo degli sprechi alimentari era stato del 25% superiore rispetto al 2019. Nel periodo di quarantena 6 italiani su 10 hanno consumato tutto ciò che avevano acquistato, senza gettare nulla nella pattumiera. In termini di spreco alimentare per quantità di prodotto acquistato, il pane si assesta al primo posto in Italia. Seguono legumi, prodotti in scatola, frutta e verdura.
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