Acquisti Verdi e Forum Compraverde: le novità 2018
Per Green Public Procurement si intende l’approvvigionamento degli “acquisti verdi” effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni secondo i CAM, i Criteri Ambientali Minimi disposti per incoraggiare “la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Come già approfondito in tema di bevande nella ristorazione pubblica, è necessario rispettare i Criteri Ambientali Minimi della ristorazione del Ministero dell’Ambiente: non è più concesso l’utilizzo di acqua e bevande confezionate, sostituito dall’utilizzo di acqua e bevande sfuse.
In vista anche del prossimo Compraverde siamo tornati ad intervistare Silvano Falocco, direttore di Fondazione Ecosistemi, per approfondire aspetti legati al GPP e al prossimo Forum.
Può darci un ordine di grandezza dell’importanza degli acquisti verdi in Italia?
Per capirne il valore, è importante ricordare che in Italia il Public Procurement da solo corrisponde al 17% del PIL e circa il 15-16% degli appalti adottano criteri Green. L’Italia può dirsi “pioniere”, essendo stato il primo Paese nel panorama europeo ad aver reso obbligatori, con l’articolo 34 del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, il GPP e l’adozione dei Criteri Ambientali Minimi.
Parliamo spesso di CAM: chi ha stilato e chi aggiorna i criteri?
I CAM vengono definiti con un lavoro coordinato di alcuni organismi:
- il “Comitato di Gestione” (istituito con Decreto Ministeriale 185 del 18 ottobre 2007), al quale è affidata l’attività di coordinamento e alcuni compiti tecnici. È composto dai rappresentanti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero dello sviluppo economico, Ministero economia e finanze, Ministero delle politiche agricole alimentari forestali, dell’ Autorità nazionale anticorruzione e dell’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, della CONSIP (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana), dell’ENEA, da esperti di alcune ARPA e da due componenti in rappresentanza delle regioni;
· il “Tavolo di confronto permanente”, dove il Ministero dell’Ambiente e la CONSIP si confrontano con le centrali di acquisto regionali sui CAM, prima della loro adozione e prima di esaminare le eventuali criticità riscontrate in fase di applicazione. Il Comitato di Gestione ha il compito di definire i CAM, attraverso la consultazione di gruppi di lavoro composti da esperti e da referenti delle associazioni di categoria dei produttori. I documenti elaborati sono nuovamente sottoposti a un confronto con gli operatori economici, tramite le associazioni di categoria. La stesura finale dei CAM, approvata dal Comitato di Gestione, viene inviata ai ministeri interessati, per acquisire eventuali osservazioni, prima di essere adottata con Decreto del Ministro dell’Ambiente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Come Fondazione Ecosistemi di recente avete stilato un rapporto con Legambiente. Cosa analizza e che dati presenta?
Il questionario di Legambiente sullo stato di applicazione CAM) resi obbligatori dall’articolo 34 del Codice degli Appalti, è il più importante monitoraggio fino a oggi realizzato in Italia e si perfezionerà negli anni futuri sulla politica degli acquisti verdi (Green Public Procurement).
Hanno risposto 1.048 comuni e molti risponderanno nelle prossime settimane.
In Italia, ad oggi, circa il 29,38% dei comuni non applica i CAM in nessuna categoria merceologica, anche se, occorre dirlo, questo dato è sopravvalutato, perché circa la metà di questa percentuale è dovuto a un’assenza di risposte.
I CAM maggiormente adottati risultano essere quelli relativi alla gestione dei rifiuti (nel 27,48% dei casi), seguiti da quelli relativi alla carta (24,42%), al riscaldamento e illuminazione (18,51%), alla gestione delle pulizie (18,41%) e alla ristorazione collettiva (15,93%).
Ci sono dati specifici nell’ambito acquisti verdi & mense?
Dai dati, ancora parziali dell’Osservatorio, possiamo dire che circa 1 mensa su 6 ha adottato, in pieno, i Criteri Ambientali Minimi della ristorazione collettiva.
Passiamo al Forum. Come e perché nasce il Compraverde? A chi è rivolto?
Il Forum CompraVerde-BuyGreen, giunto alla XII edizione, è nato per diffondere gli acquisti verdi e circolari in tutto il Paese. Si rivolge sicuramente alle pubbliche amministrazioni (Ministeri, Regioni, Comuni, Città Metropolitane, Enti Parco, Public Utilities, Società Pubbliche, Agenzie, etc.) per diffondere le migliori pratiche, formarle nella GPP Academy e favorire le relazioni tra soggetti pubblici.
Si rivolge inoltre alle imprese che vogliono mostrare prodotti, servizi e progettualità a basso impatto ambientale, segnalando i miglioramenti avvenuti nel mercato
Si rivolge infine anche ai cittadini consapevoli, che vogliono richiedere un mutamento degli stili di vita, di consumo e di produzione, nella convinzione che il ruolo delle istituzioni sia indispensabile nella transizione ecologica dell’economia e della società
Come è cambiato il Forum in questi anni?
È diventato sempre di più un luogo di lavoro, di relazione, di formazione. Abbiamo ridotto i convegni frontali, limitandoli alla sessione d’apertura e alle premiazioni, e abbiamo moltiplicato i tavoli di lavoro, le sessioni partecipate, il green contact. Questo, crediamo, è il modo migliore per trasferire le best practices e superare l’inerzia, per generare cambiamenti e aumentare la consapevolezza.
Quali novità ci sono per l’edizione 2018?
Quest’anno le novità sono nei soggetti che stiamo coinvolgendo nell’iniziativa. Legambiente, diventata partner del Forum, presenterà il suo Osservatorio Appalti Verdi; la Confindustria inaugurerà il Gruppo di Lavoro Acquisti sostenibili e circolari con un’intensa sessione formativa; i Porti, le Infrastrutture e le Public Utilities inizieranno un lavoro pluriennale per introdurre i criteri ambientali, scambiandosi buone pratiche ed esperienze; le Attività sociali e integrative presenteranno un manifesto per migliorare la consapevolezza e l’attenzione ai temi ambientali; il Green Fest presenterà i criteri ambientali nell’ambito degli eventi culturali
Ogni anno assegnate anche dei premi Compraverde. Come e perché nascono?
I Premi nascono per diffondere le migliori buone pratiche e per riconoscere i soggetti virtuosi. Hanno sempre dimostrato una grande efficacia, sia nell’ambito pubblico che privato. Funzionari capaci, magari sepolti nelle amministrazioni e nelle imprese, possono trovare, nel premio, un importante riconoscimento e visibilità. Tra l’altro quest’anno abbiamo introdotto anche il Premio Social Procurement, dedicato a tutti quei soggetti che hanno adottato criteri sociali per la tutela dei diritti umani e della dignità del lavoro
Il premio Mensaverde: chi premia e come si è evoluto?
Il premio MensaVerde è nato per premiare i soggetti, pubblici e privati, che adottano criteri ambientali nella gestione delle mense. È rivolto non ai fornitori dei servizi di ristorazione collettiva, ma alle stazioni appaltanti, pubbliche o private ed è nato per segnalare, in particolare, le esperienze innovative, creative, anche di sperimentazione. Nel corso degli anni la partecipazione è aumentata di oltre il 40% e il processo di selezione è diventato, proprio per questo, sempre più complesso. Ovviamente, con il GPP obbligatorio, le esperienze di acquisti verdi aumentano, anche nell’ambito della ristorazione collettiva. Ma il Premio vuol segnalare l’eco-innovazione, organizzativa e di servizio. E credo ci stia riuscendo!
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