Ridurre i rifiuti da imballaggio si può!
Meno Rifiuti!
È uno degli imperativi di una vita ecosostenibile, nonché uno degli obiettivi che l’UE ha imposto ai paesi membri per ridurre, da un lato, gli sprechi di risorse e, dall’altro, far sviluppare, il più possibile, modelli di Green Economy come quelli dell’economia circolare. È talmente importante da aver dedicato al tema, non una sola giornata, ma una intera settimana ogni anno: la SERR: Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, con appuntamenti e attività che poi vanno avanti per mesi, solitamente focalizzati, per ogni edizione, su un tema specifico.
Tra le azioni che, ad ogni edizione, vengono ricordate e incentivate, vi è il mettere a dieta la pattumiera. Tra i rifiuti che ogni giorno fanno traboccare i secchi dell’immondizia, gli imballaggi, per volume, costituiscono la prima categoria. Perché li usiamo? A cosa servono? Come si possono ridurre? Sono temi che, a livello europeo, si affrontano all’interno della SERR e non solo. Saperne di più può aiutare tutti a mettere a dieta la pattumiera. Ecco il nostro contributo.
Cosa è un imballaggio?
L’imballaggio è il prodotto che serve a contenere e proteggere altri prodotti. Può essere distinto in tre tipologie funzionali: imballo primario (per la vendita), imballo secondario (multiplo), imballo terziario (per il trasporto). Immaginate una lattina di una bevanda: è un imballo primario, mentre la confezione che ne contiene 6 è il secondario e lo scatolone, dove sono stoccate le confezioni multiple, è il terziario.
È importante tenerlo bene a mente: più riduciamo gli imballaggi nella vita quotidiana, minore sarà la produzione di rifiuti – anche se spesso non li vediamo come quelli secondari o terziari.
È ovvio che gli imballaggi hanno una loro utilità, ma al contempo negli ultimi decenni ne è stato registrato un uso eccessivo. I dati ufficiali parlano di una media di 156,92 kg di rifiuti da imballaggio l’anno a persona.
Ridurre gli imballaggi senza disagi
L’ultima Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti è stata dedicata proprio al tema dei rifiuti da imballi. Sebbene molti (ma non tutti!) siano riciclabili o riutilizzabili, una gran parte di essi finisce ancora in discarica o viene dispersa per terra e per mare (con il noto fenomeno del littering). È quindi sempre più urgente che persone e aziende adottino soluzioni e scelte utili a ridurre l’uso degli imballaggi.
L’impegno delle aziende: ristudiare (ed eliminare) il packaging
Meno packaging, più riciclabile e disassemblabile: sono molte le aziende che adottano soluzioni volte ad ottenere una riduzione dei rifiuti da imballaggio. Si possono riprogettare gli imballi con un uso minore delle materie prime, si possono scegliere quelli disassemblabili o – come fa General Beverage – studiare soluzioni che eliminino gran parte degli imballaggi. I prodotti io bevo, infatti, consentono un abbattimento dei rifiuti da imballaggio fino al 99% rispetto alle bevande in bottiglia o in lattina, grazie alle bag in box nelle quali sono contenuti i concentrati che verranno erogati dai distributori. Molti meno rifiuti, una sensibile riduzione delle emissioni legate al trasporto delle bevande confezionate, drastico abbattimento degli spazi necessari a stoccare le bevande: questo spiega il segreto del loro successo e la ragione che spinge sempre più catering, mense, strutture turistiche ed uffici, enti pubblici e soggetti privati a rivolgersi a io bevo.
Cosa puoi fare tu?
Sono tante le azioni che ognuno di noi può fare a casa, in ufficio o in giro (vacanze incluse).
Prediligere l’acqua del rubinetto: a casa, ma non solo. A mensa ci danno ancora le “classiche” bottigliette? Potremmo suggerire l’adozione dei servizi di acqua microfiltrata, direttamente dal rubinetto, a temperatura ambiente, refrigerata, liscia e gassata. Con brocche o bottigliette riutilizzabili da portare ai tavoli.
Prestare attenzione alla quantità di imballaggi di quello che compriamo. Inoltre, se si prediligono cibi freschi e sfusi, normalmente si porterà in cucina un minor numero di sacchetti, buste e packaging. E ricordate di portare sempre con voi una sporta ovvero una bustina riutilizzabile e tascabile!
Riutilizzare con creatività: dall’arte del fai da te ai giochi con i propri figli, sono tante le modalità con cui si può trasformare un rifiuto (come una bottiglia o una scatola di cartone) in un gioco. Basta un poco di colla e la fantasia.
E per finire, una buona notizia: sapete qual è stato, nel 2015 e nel 2016, il Paese con più ecoazioni durante la SERR? L’Italia!
Quindi avanti con creatività e impegno per mettere a dieta la pattumiera dai rifiuti da imballaggio!
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